- Gli inizi
- Itinerario di una vocazione
- Fondatore
- Alla guida della sua famiglia religiosa
- Padre per gli orfani
- La morte a Saronno
Esso si distingueva per l’austerità di vita, per la dedizione al malato, al povero, per lo zelo di evangelizzare i lontani. Luigi, leader del gruppo, nel 1846 a 21 anni si consacrò a Dio emettendo i voti di castità e obbedienza nelle mani del suo padre spirituale. Fu un fedele laico consacrato nella Chiesa di Dio senza convento, senza abito. Non tutti però seppero cogliere i doni che lo Spirito aveva infuso in Luigi Monti. Infatti alcune persone del paese insieme al parroco misero in atto un’opposizione strisciante ma palese che sfociò in una calunniosa denuncia di cospirazione politica contro l’autorità austriaca di occupazione. Malgrado il clima di sospetto che regnava nel Lombardo-Veneto nel 1851, Luigi Monti e i suoi compagni furono liberati in istruttoria, ma dopo 72 giorni di carcere.
Luigi Monti, a 32 anni, è ancora alla ricerca della realizzazione concreta della sua consacrazione. In una lettera del 1896, a 4 anni dalla fine della sua vita, così rievocò la notte dello spirito, vissuta in questo periodo: “Passavo delle ore davanti a Gesù in Sacramento, ma erano tutte ore senza una stilla di celeste rugiada; il mio cuore rimaneva arido, freddo, insensibile. Ero proprio sul punto di abbandonare ogni cosa, quando, trovandomi in camera, sento una voce interna chiara e distinta che mi dice: “Luigi, va al coretto della chiesa, ed esponi di nuovo le tue tribolazioni a Gesù Sacramentato”. Do orecchio all’ispirazione, e mi affretto a seguirla. Mi inginocchio, e dopo non molto — meraviglia! — vedo due personaggi in forma umana. Li conosco. Era Gesù con la sua Madre Santissima, i quali mi si fanno dappresso e con voce alta mi dicono: “Luigi, molto avrai ancora da soffrire; altre lotte maggiori e varie avrai da incontrare. Sta forte; di tutto ne uscirai vincitore; il nostro potente aiuto non ti verrà mai meno. Prosegui la via che incominciasti”. Sì dissero e disparvero”.
Una fondazione all’ombra del Cupolone non era cosa semplice e per di più in uno degli ospedali più famosi di Europa: l’ospedale Santo Spirito. Nel frattempo i cappellani cappuccini di quel famoso ospedale dettero inizio ad una associazione di terziari di San Francesco per l’assistenza corporale ai malati.
Quando Luigi Monti giunse a Roma, nel 1858, trovò una realtà diversa da quella programmata da lui e dal suo amico Pezzini che lo aveva preceduto per intessere le necessarie trattative con il Commendatore, massima autorità dell’ospedale.
Comprese che Dio, al momento, lo voleva “Fra Luigi da Milano”, infermiere nell’ospedale Santo Spirito, e umilmente chiese di esserne inserito. Fu addetto dapprima a tutti i servizi riservati oggi al personale sanitario ausiliario, poi addetto a particolari interventi, specifici della mansione del flebotomo, descritte nel diploma rilasciatogli dall’Università La Sapienza di Roma.
Pio IX predilesse fin dalle origini la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione, sia per il grande suo anelito di vedere ben assistiti gli infermi degli ospedali romani, sia perché portavano il nome dell’Immacolata.
Posto a capo della “sua” famiglia, Luigi Monti preparò per essa un codice di vita che riflette le esperienze per le quali lo Spirito di Dio lo aveva condotto. E la comunità del Santo Spirito, per mezzo della sua animazione, visse l’“apostolica vivendi forma” dei Figli dell’Immacolata Concezione. I Fratelli nutriti dall’Eucaristia e dalla meditazione del privilegio della “Tutta Pura”, si dedicavano all’assistenza in modo eroico. Nei ricoveri in massa per epidemie di malaria, di tifo o a seguito di episodi bellici, non esitarono i Fratelli a dare spontaneamente anche il loro materasso. Si dichiararono tutti disponibili ad assistere i malati di tutte le forme di malattia, in qualsiasi parte fossero inviati. Luigi Monti costituì altre piccole comunità nell’alto Lazio, ove egli stesso aveva operato precedentemente come ospedaliere dai molti ruoli ed anche come infermiere itinerante per i casolari sparsi per la campagna di Orte (VT).
Un segno dello Spirito di Dio e Luigi Monti allargò l’opera assistenziale ai minori, orfani di entrambi i genitori. Per essi aprì una Casa di accoglienza a Saronno. Il suo principio pedagogico basilare è fondato sulla paternità dell’educatore. L’orfano deve trovare nella comunità dei religiosi la nuova famiglia, per “vivere insieme la giornata”, per creare insieme le prospettive di inserimento nella società con una formazione umana e cristiana che fosse la base per tutte le vocazioni: alla famiglia, allo stato di speciale consacrazione, come al sacerdozio ministeriale.
Ma San Pio X, nel 1904, diede l’approvazione al nuovo modello di comunità, previsto dal fondatore concedendo il sacerdozio ministeriale come complemento essenziale per svolgere una missione apostolica rivolta a tutto l’uomo, sia nel servizio degli infermi che nell’accoglienza della gioventù emarginata. La sua tomba si trova a Saronno, nella cripta dell’Istituto che porta il suo nome e costituisce per molti fedeli un luogo di animazione e di condivisione dei valori cristiani. Nel 1941 il beato Ildefonso Schuster, Arcivescovo di Milano, aprì il processo informativo che si protrasse fino al 1951.
LA BEATIFICAZIONE
Nel 2001 la Congregazione delle Cause dei Santi ha promulgato il decreto sull’eroicità delle virtù e nel 2003 si ebbe il decreto che definiva miracolosa la guarigione avvenuta nel 1961 a Bosa (Sardegna) del contadino Giovanni Luigi Iecle. P. Luigi Monti è stato beatificato dal Papa Giovanni Paolo II il 9 novembre 2003.
Tuttora la Congregazione dei Figli dell’Immacolata è sparsa in tutto il mondo manifestando nelle opere di carità il carisma di accoglienza paterna e di assistenza effettuata con professionalità e somma dedizione dal fondatore Luigi Monti.
Preghiera d’intercessione al Beato Luigi Monti
O Dio, nostro Padre,
che hai affidato al Beato Luigi Maria Monti la missione di servire gl’infermi e accogliere gli orfani, fa’ che imitiamo il suo amore per i fratelli e per la Vergine Immacolata, nostra Madre; dona alla Chiesa nuovi testimoni della carità.
Per sua intercessione e a gloria del tuo nome concedici la grazia che ti domandiamo. Amen.