
Il 16 marzo 1950 concludeva la sua laboriosa giornata terrena Fr. Emanuele Stablum, primo religioso medico dei Figli dell’Immacolata Concezione fondati dal Beato Luigi M. Monti circa un secolo prima. Aveva 55 anni, era nel pieno della sua maturità umana e professionale, avendo accolto con obbedienza, inizialmente sofferta, il cambio di prospettiva nella sua vita richiestogli dai superiori, che lo indirizzarono verso la medicina piuttosto che farlo proseguire verso il sacerdozio, come da lui sempre desiderato. Fu una scelta dolorosa ma provvidenziale, come dimostra l’esito della sua vicenda umana e spirituale, trascorsa in un periodo storico tormentato e allo stesso tempo ricco di speranze e di progettualità per il futuro. Come medico Fr. Emanuele visse come piena donazione il suo sacerdozio battesimale, dedicando tempo e cuore alle cure dei malati che, sempre più numerosi, affollavano l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata alla ricerca di rimedi allora non facili e alla portata di tutti. Professionalmente preparato si studiò, con successo, di elevare la qualità scientifica dell’ospedale che fu chiamato a dirigere, creando una scuola di dermatologi che ha segnato gli anni a seguire. Avviato, dopo anni dalla sua morte, sulla via degli altari, lascia un insegnamento di genuino sapore evangelico. Così scriveva: “Richiamare noi stessi e il malato al concetto della fraternità in Cristo è stato ed è tuttora il nostro scopo. Cercare sempre fra le pieghe di un dolore fisico il tormento di un’anima; udire in ogni istante di fronte al malato il richiamo indiretto di Gesù: “Vedi, colui che amo è infermo”; allontanarci dal fratello sofferente – soddisfatti di un dovere compiuto – solo quando le cure premurose, le parole amorevoli di comprensione ce lo hanno reso amico: ecco il programma che ci siamo sforzati di applicare e perfezionare”.
Fr. Emanuele Stablum, dichiarato Venerabile per l’eroicità delle sue virtù, riposa – dal 16 marzo 2000 – nella cappella dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata a Roma. Le Comunità religiose dell’IDI e della Casa generale si sono riunite, ai primi vespri del giorno 16, per una preghiera comune presso la tomba di Fr. Stablum, facendo memoria del suo fecondo apostolato e della sua trasparente testimonianza evangelica e chiedendo, per sua intercessione, il dono di sante vocazioni a servizio dei piccoli e dei sofferenti.