Il prossimo 24 luglio avrà inizio l’anno bicentenario della nascita e del battesimo del Beato Luigi Maria Monti. La Provvidenza ha voluto che i due eventi si verificassero nello stesso giorno, a poche ore di distanza l’uno dall’altro, secondo le usanze dell’epoca.

Il tema di questo anno giubilare sarà costituito dalle parole che lo stesso Luigi Monti pronunciò davanti al fonte battesimale della Parrocchia di San Pancrazio a Bovisio Masciago: “QUI È COMINCIATO TUTTO”, parole che alludono non solo alla sua esistenza personale ma anche a tutto ciò che lo Spirito Santo ha voluto suscitare attraverso di lui.

Per la divulgazione di questo motto è stata scelta una speciale grafica che, insieme al logo del bicentenario, costituisce una sorta di infografica che accompagnerà tutte le celebrazioni di questo tempo di grazia. Entrambi sono stati disegnati, su richiesta della Commissione preparatoria, dall’architetto Pablo Lobato, che ha già collaborato alla creazione di diversi prodotti grafici con la CFIC, soprattutto in America Latina.

Nella costruzione del logo spiccano alcuni elementi di profondo significato, che vengono sovrapposti a strati per dare maggior risalto alla goccia, al centro della quale si vede chiaramente la Croce montiana.

La goccia d’acqua, meglio di qualsiasi altra immagine, viene a rappresentare allo stesso tempo i due eventi che questo bicentenario vuole celebrare: la vita umana e la vita della grazia in Luigi Monti. D’altra parte, la goccia simboleggia anche la sua piccolezza sia in senso storico che evangelico e, allo stesso tempo, la sua perseveranza come elemento caratteristico del suo cammino e come la grazia più grande che desiderava per i suoi figli. Infatti, una goccia, anche se piccola, se costante, fa uscire la vita dall’aridità della terra, e perfora perfino la roccia più dura.

Nel cuore di questa goccia possiamo vedere la Croce montiana, l'”opera prima” del giovane Luigi Monti, che lo rappresenta in quanto contiene i valori che hanno animato tutta la sua vita e che ha proposto a tanti altri attraverso la sua testimonianza.

Inoltre, riunisce tutte le sfumature dell’unico colore utilizzato nel logo, il blu (segno della carità montiana), che rappresenta la diversità nell’unità, i diversi modi in cui “ciò che è iniziato con Luigi Monti” è stato vissuto e continua ad essere vissuto con sempre nuova vitalità, la continua evoluzione e aggiornamento del carisma montiano. Per contro, il bianco della croce allude alla purezza e all’innocenza, non solo di un bambino appena nato e battezzato, ma anche a quella d’intenzione così necessaria per la trasmissione da uno all’altro di qualcosa che dà identità a tutti noi ma che non appartiene esclusivamente a nessuno di noi.

Nello strato più basso del logo troviamo il numero 200, che inquadra l’asse temporale dell’evento che stiamo celebrando e che, come la storia stessa, costituisce la base su cui tutto si costruisce. Sopra di esso, il simbolo di una spilla che ci parla non solo del luogo geografico in cui “tutto ebbe inizio” (Bovisio Masciago) ma anche di tutti quei luoghi in cui oggi quello stesso “tutto” continua ad accadere, luoghi in cui, senza ulteriori indugi, si celebrerà questo bicentenario.